Tiziano Ferro: “Sogno un figlio. E’ la cosa a cui penso di più”

Sempre più probabile la presenza di Tiziano Ferro al Festival
Tiziano Ferro - Photo credit: https://www.instagram.com/tizianoferro

Tiziano Ferro: “Non ho un figlio ma lo vorrei. Il bullismo? Bisogna sbagliare ma fermarsi e prendere le proprie responsabilità”

Tiziano Ferro, cantautore di Latina tra i più amati d’Italia, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Sky Tg24.

“Io non ho un figlio per quanto io lo sogni, forse in questo momento è la cosa alla quale penso di più nella vita. Però tutti quanti, quelli che hanno dei figli, mi raccontano che non puoi neanche avvicinarti – ha rivelato Tiziano Ferro – a capire cosa possa essere. Quindi io mi apro a questo dono e a questo ennesimo miracolo che sarà scritto da chi di dovere. Io potrò soltanto essere accogliente, desiderare e anche pregare senza negoziare. Direi: se vuoi sto qua”.

Tiziano Ferro ha anche affrontato il tema bullismo. “Recentemente ho parlato della pesantezza di alcune parole, rimarcando il fatto che le parole hanno peso. Tante parole hanno peso, tutte le parole hanno peso anche la parola scusa, potevo fare meglio, potevo essere migliore. Rimarchiamo anche il fatto di tornare indietro quando si è in grado di capire di aver sbagliato, credo che il recupero e la risalita facciano più rumore del danno.

Ho tantissimi amici – ha continuato Tiziano Ferro – con i quali ho iniziato con il piede sbagliato e probabilmente da piccoli erano anche dei bulli con me, ma quando si sono fermati mi hanno detto ‘tu sei una bella persona, mi piaci’ e mi hanno chiesto scusa. Ma non scusa buttando per aria una parola della quale ormai abusiamo, ma dicendo ‘sarò migliore’ allora anche quello ha un peso. L’empatia si recupera, io non parlo soltanto del cercare delle regole contro i bulli, parlo anche del bisogno di educare chi si trova involontariamente a sbagliare. Bisogna sbagliare, ma anche tornare indietro, fermarsi e prendere le proprie responsabilità. Anche questo è un atto di grande generosità ed empatia. Altrimenti è meglio stare zitti”.

“Il problema – ha afermato poi Tiziano Ferro – è che noi non capiamo di vivere nel disagio e di vivere rapporti di abuso mentale e verbale, perché poi pensiamo che queste persone abbiano ragione. Se sono un ragazzo molto giovane, fragile e vulnerabile e tu mi dici una parola molto brutta e sconfortante, io ti credo. Più lasci entrare queste energie negative, più tu caschi in quella che può anche essere depressione. Quando vivi in una realtà molto semplice come la mia, in una realtà di provincia, non sai nemmeno cosa è la depressione e quindi la prendi nell’unica maniera in cui sai vivere e l’abbracci e pensi che sia normale. Poi esci nel mondo e ti dicono che c’è anche l’opzione di essere felice. Quando scopri questa possibilità non ti fermi più. Eccomi qua”.