Michelle Hunziker: “Gli hater li ignoro. Sono rosiconi”

Tomaso Trussardi e Michelle Hunziker
Tomaso Trussardi e Michelle Hunziker Photo credit: https://www.instagram.com/therealtrussardigram/?hl=it

Michelle Hunziker: “Sul lavoro sono meno vulnerabile, punto sulla professionalità. Mi ferisce davvero solo chi mi ama. Mi sarebbe piaciuto fare l’interprete alla NASA”

Michelle Hunziker, tornata in tv alla conduzione di “All togheter now” (insieme a J-Ax), giunto alla seconda edizione ed in onda il giovedì in prima serata su Canale 5 dopo l’esperienza di “Amici Celebrities”, si è raccontata al settimanale “Grazia”.

Immancabile partire dagli odiatori, gli haters. Qual è il pensiero di Michelle Hunziker? “Li ignoro. L’hater esiste solo se reagisci. C’erano anche prima dei social, solo che non avevano voce. Sono dei rosiconi che ti seguono per disturbarti, trovano gusto nella provocazione. Se davvero non piacessi loro, avrebbero la possibilità di non seguirmi. Chi mi ferisce davvero? Ci riesce chi amo, quando – ha detto la svizzera – non si fida di me e delle mia capacità.

Sul lavoro – ha proseguito Michelle Hunziker – sono meno vulnerabile, punto sulla professionalità, so fare un mestiere e ci metto tutta me stessa. Se non piace, pazienza, me ne faccio una ragione. Dopo Amici Celebrities mi ha chiamato Fiorello e mi ha consolato: “Se ai tempi del mio Karaoke fosse arrivato a sostituirmi Stevie Wonder dagli Usa, lo avrebbero ammazzato di critiche”.

Michelle Hunziker ha poi raccontato anche la vita da mamma, con le piccole Celeste e Sole, rispettivamente 4 e 6 anni. “Le porto a scuola e le vado a riprendere, partecipo alle riunioni di classe, le metto a letto, ci sono sempre. Ma a casa lo sanno tutti, esistono tre/quattro mesi l’anno in cui sono assorbita completamente dal lavoro. Come è accaduto nell’ultimo periodo. E’ l’adrenalina a cui non posso rinunciare”.

Chiusura, poi, con un salto all’indietro. Cosa avrebbe voluto fare Michelle Hunziker? Qual’era il sogno dell’elvetica? “L’interprete della Nasa. Ero svizzera, sapevo tante lingue, ancora oggi mi piace il mistero. E poi davanti all’Universo siamo tutti piccoli, è inutile fare gli spavaldi. Siamo uno sputo nell’eternità”.

Giovanni Spinazzola