“L’abbraccio”, il nuovo delicato romanzo di David Grossman

 

Labbraccio”,  il nuovo romanzo di David Grossman è uscito lo scorso 4 Dicembre. Un testo sofferto che rappresenta in maniera chiara la profonda interazione tra due identità: Madre e figlio. Una delle forme di effusione tra esseri umani è quello dell’abbraccio, un gesto che racchiude a volte profondi sentimenti. Ed è proprio in quel momento che si riesce ad avere un confronto di empatia con un altro essere umano. Su queste basi il Romanziere David Grossman ha voluto mostrare al mondo la mera manifestazione di abbraccio, un continuo intercalare tra genitore e figlio.

La favola come medium

Il libello si avvale anche delle mirabili illustrazioni di Michal Rovner che esalta la narrazione da parte dell’autore quasi in uno stile favolistico. La favola non è altro che un mezzo per raggiungere lettori distanti e con gusti letterari differenti. I fruitori di questo romanzo, infatti, hanno la possibilità di potere, grazie al medium atto, di condividere quello che leggono con quello che li appassiona maggiormente, senza per questo inciampare in campi culturali caratterizzati da rigidi schemi.

Il racconto

La storia narra di due identità, madre e figlio che hanno un rapporto affettivo speciale, quasi empatico, ancestrale. L’ostacolo fondamentale della relazione parentale si muove intorno al tentativo di superare costantemente uno dei sentimenti più comuni della razza umana: la solitudine. Il terrore che fa germinare nell’anima una condizione tipica. Il piccolo Ben e sua madre protagonisti nella narrazione, cercano insomma di sviluppare tutte le possibilità che li portino a stare sempre l’uno accanto all’altra. Ben si sente solo, intuendo negli altri la stessa condizione. La madre riesce invece ad infondergli coraggio facendogli capire che la solitudine non è grosso ostacolo della condizione umana, ma bensì un’emozione condivisibile con gli altri, attraverso il gesto semplice dell’abbraccio.