Gianluca Vialli ha scosso il mondo dello Sport e non solo, rivelando pubblicamente, per la prima volta, di essersi ammalato di cancro. L’ex attaccante di Sampdoria e Juventus ha rilasciato una toccante intervista al Corriere della Sera in cui ha spiegato come ha vissuto la malattia e cosa ha rappresentato per lui: “Ne avrei fatto volentieri a meno – ha raccontato- Ma non è stato possibile. E allora l’ho considerata semplicemente una fase della mia vita che andava vissuta con coraggio e dalla quale imparare qualcosa. Sapevo che era duro e difficile doverlo dire agli altri, alla mia famiglia. Non vorresti mai far soffrire le persone che ti vogliono bene: i miei genitori, i miei fratelli e mia sorella, mia moglie Cathryn, le nostre bambine Olivia e Sofia. Ti prende come un senso di vergogna, come se quel che ti è successo fosse colpa tua. Giravo con un maglione sotto la camicia, perché gli altri non si accorgessero di nulla, per essere ancora il Vialli che conoscevano. Poi ho deciso di raccontare la mia storia e metterla nel libro.”
Gianluca Vialli: “Non ho ancora la certezza di come finirà la partita”
Gianluca Vialli, infatti, ha deciso di raccontare la sua difficile esperienza all’interno di un libro edito da Mondadori e prossima all’uscita, intitolato: “Goals. 98 storie + 1 per affrontare le sfide più difficili”: “Ho iniziato a scrivere il libro per aiutare le persone a trovare la strada giusta. Così ho raccolto alcune frasi motivazionali, alcuni mantra, intervallandoli con storie di grandi sportivi, che aiutano a capire. Perché le citazioni non funzionano, se non sei tu che funzioni”. Su quali siano le sue condizioni attuali, non si è sbilanciato, ma ha risposto con ironia e fatalismo: “Come sto ora? Bene, anzi molto bene. È passato un anno e sono tornato ad avere un fisico bestiale. Ma non ho ancora la certezza di come finirà la partita. Spero che la mia storia possa servire a ispirare le persone che si trovano all’incrocio determinante della vita.
Giuseppe Marotta:“È un esempio da imitare”
Gianluca Vialli ha poi aggiunto: “Spero che il mio sia un libro da tenere sul comodino, di cui leggere una o due storie prima di addormentarsi o al mattino appena svegli. Un’altra frase chiave, di quelle che durante la cura mi appuntavo sui post-it gialli appesi al muro, è questa: Noi siamo il prodotto dei nostri pensieri. L’importante non è vincere; è pensare in modo vincente. La vita è fatta per il 10 per cento di quel che ci succede, e per il 90 per cento di come lo affrontiamo. Spero che la mia storia possa aiutare altri ad affrontare nel modo giusto quel che accade. Vorrei che qualcuno mi guardasse e mi dicesse: È anche per merito tuo se non ho mollato.” . Dopo le sue dichiarazioni, sono piovute a raffica le reazioni dei suoi ex colleghi e dei suoi fan, che hanno inondato di affetto Gianluca Vialli, a cominciare dall’ex ad della Juventus e attuale consigliere della lega di A, Giuseppe Marotta, che gli ha rivolto un messaggio accorato: “E’ una persona di grande coraggio e grande forza. È un esempio da imitare”.