Alena Seredova: “Anche a me diagnosticarono l’ittiosi”

Alena Seredova
Alena Seredova (photo credit: https://www.instagram.com/alenaseredova)

Alena Seredova: “Ho incontrato Giovannino. Ha bisogno di molte cure. Anche quando nacqui io pensavano avessi l’ittiosi”

Alena Seredova, show girl ceca ma con passaporto italiano, ex moglie di Gianluigi Buffon, si è raccontata al Corriere della Sera.

La modella, testimonial della Onlus Crescere Insieme dell’ospedale Sant’Anna di Torino, ha incontrato Giovannino, il bimbo abbandonato dai genitori ed affetto da questa malattia degenerativa che interessa principalmente la pelle, costantemente curato dai medici del reparto di neonatologia.

A Praga, i medici pensavano che avessi l’ittiosi anch’io, papà ricorda sempre che, quando mi vide nella culla dell’ospedale, tutta coperta di squame, fece un balzo all’indietro per lo spavento, poi cominciò a piangere. La mia pelle era tutta secca, come rivestita da una corazza ruvida e irregolare”.

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“I medici – ha raccontato Alena Seredova – parlarono di ittiosi, ma l’ittiosi arlecchino che ha Giovannino, purtroppo per lui, è una malattia rara per la quale non si conosce cura. Io, invece, ero solo nata con la pelle molto asciutta perché ero stata troppo in pancia: 42 settimane bella comoda. Per curarmi fecero quello che oggi fanno a Giovannino: lo ungono per dare sollievo alla pelle che tira”.

“Per una settimana, mi ungevano tutti i giorni, immergendomi – ha spiegato Alena Seredova – in una bacinella di olio emolliente. Dissero a mia madre che sarei sempre stata male, che non avrei potuto prendere il sole. Poi, la mia pelle fece la muta, come quella di un serpente, e non ho mai avuto problemi cutanei di alcun tipo”.

“L’ho visto a settembre – ha detto parlando di Giovannino. Mi hanno presentato questo cucciolo, mi hanno raccontato la sua storia e vederlo è stato un momento molto forte. Non l’ho visto nella fase peggiore, cioè appena nato. Ho capito che deve essere una patologia molto dolorosa: la pelle- ha detto Alena Seredova – è talmente secca che si rompe, fa le piaghe. Ma medici e infermieri lo tengono sempre unto e, quando l’ho conosciuto, non sembrava sofferente, non piangeva. Si vedeva che era curato con amore”.

“Ho incontrato un bimbo molto vispo, super sveglio. A quanto mi dicono, non ha problemi cognitivi o neurologici, è solo un bimbo – ha detto Alena Seredova – che avrà sempre bisogno di cure speciali. Io l’ho portato un po’ in giro nel passeggino. Ho pensato a quanto dovesse essere stato doloroso per i genitori decidere di lasciarlo. So che sono più o meno miei coetanei, che l’hanno avuto con una fecondazione assistita e che, nonostante, tutti gli esami preventivi, era stato impossibile diagnosticare in anticipo una malattia così rara. Non mi sento di giudicarli”.